Soave Versus dal 5 al 7 settembre al Palazzo della Gran Guardia di Verona, una food experience all’insegna del vino
Dal 5 al 7 settembre torna al Palazzo della Gran Guardia di Verona l’evento promosso dal Consorzio tutela Soave che con un format originale presenta oltre 40 cantine selezionate e più di 200 vini, ma anche artigiani del gusto, grandi chef e artisti. Il vino, dunque, come ideale punto di incontro tra mondi diversi e sintesi di storia e innovazione, passato e futuro, bellezza e amore per la vita, il tutto raccolto in quel “saper fare tipicamente italiano” per un comparto produttivo che oggi a livello nazionale vale oltre 14 miliardi di euro.
Soave Versus coinvolge, infatti, tutte le espressioni
Numerosi anche gli spazi gastronomici con continui confronti tra vino e cibo
produttive veronesi e non solo, valorizzando, oltre al vino, tutto il ricco patrimonio artigianale e culturale della provincia scaligera. Il tutto in un contesto esclusivo che intende coinvolgere nel gioco intrigante del confronto ristoratori e sommelier, accompagnati da Fede&Tinto, della trasmissione Decanter di Rai Radio2. Accanto a loro chef di rango che si confronteranno fra tradizione e innovazione in una serie di cooking show dinamici e coinvolgenti. Non mancheranno anche focus di approfondimento, forum e laboratori didattici che vedranno il coinvolgimento diretto degli ospiti.
L’occasione per conoscere le osterie di Verona
Un assaggio di quello che potrà essere il Versus ci sarà già il primo settembre al Teatro Romano, con un’anteprima di eccezione accompagnata dalle musiche del chitarrista blues Rudy Rotta e la sua band in uno show che vedrà coinvolta anche la grande firma dei Deep Purple, il batterista Ian Paice.
A Rudy Rotta sarà affidato anche l’unplugged conclusivo del Versus 2015 nella serata di lunedì 7.
L’edizione 2015 di Soave Versus coincide con un periodo
Il Castello Scaligero di Soave quasi un’icona del vino italiano
particolarmente fortunato per uno dei nosti vini bianchi più conosciuti e apprezzati nel mondo.
Monte Carbonare, “è come avere un pezzo di terra nel bicchiere”, le viti affondano le radici in una terra nerissima, vulcano puro
Nei primi mesi dell’anno la rivista americana Wine Spectator ha premiato ben nove Soave con punteggi superiori o uguali agli ambiti 90 punti. Inoltre, nella selezione dei cento migliori vini italiani, presentata in occasione di Vinitaly, ben tre, su 14 vini bianchi, provenivano dalla terra vulcanica all’ombra del castello scaligero: il Soave Classico La Rocca 2012, di Leonildo Pieropan; il Monte Grande 2013 di Graziano Prà e il Monte Carbonare 2012 dell’azienda Agricola Suavia delle sorelle Tessari.
Dietro il successo del Soave una caratteristica che lo rende particolare: il suolo vulcanico in grado di offrire ai vini sapidità, grinta e vigore. Del resto si sa che questi terreni sono tra i migliori per le produzioni di alta qualità, perché esprimono una complessità e una sapidità difficilmente ottenibili in altre zone grazie alla ricchezza di fosforo, magnesio e potassio che conferiscono ai vini mineralità e acidità. Acidità intesa come freschezza, corredo naturale dei vini vulcanici e preludio di lunga vita soprattutto per la bacca bianca. Ecco perché un Soave può essere aspettato ed è allora che regalerà note aromatiche da frutta tropicale, agrumi canditi e toni minerali . Sarà fresco,sapido ma anche cremoso e morbido, grazie al contributo del legno.
Soave Versus: Sabato 5, domenica 6 e lunedì 7 settembre 2015 a Palazzo della Gran Guardia (Piazza Bra, Verona) – www.ilsoave.com